Ecobonus 110: come funziona e quando richiedere la detrazione

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Ristrutturare la propria abitazione e renderla più efficiente dal punto di vista energetico? Oggi è possibile grazie all’Ecobonus 110%. Il Decreto Rilancio, convertito in legge a 16 luglio del 2020, ha previsto che questa misura fosse estesa fino al 31 dicembre del 2022, permettendo – nell’ambito dell’edilizia popolare – lavori che possano migliorare la classe energetica nella quale è inserita la prima o la seconda casa. Ma quali sono le agevolazioni previste dall’Ecobonus 110% e come poterne usufruire? Scopriamolo insieme.

Quali interventi si possono realizzare usufruendo dell’Ecobonus 110%

Quali lavori rientrano nell’Ecobonus 110%? Il Decreto dell’Ecobonus definisce all’articolo 128 quali sono gli interventi che possono essere portati in detrazione dal 110% nell’ambito dell’edilizia popolare.

Nello specifico, come specificato anche dalla guida dell’Agenzia delle Entrate sull’Ecobonus, oltre che dalla sua normativa, si possono detrarre i costi per:

  • L’isolamento termico: in quest’ambito rientrano tutti quegli interventi di coibentazione esterna (come il cappotto esterno o il rifacimento del tetto con cappotto), che possano migliorare il mantenimento di una temperatura stabile all’interno della propria abitazione.
  • Sostituzione degli impianti per la climatizzazione invernale: nelle parti comune dei condomini e nelle abitazioni, è possibile sostituire i vecchi impianti, con quelli nuovi al fine di migliorare il sistema di riscaldamento riducendo i relativi consumi. Ecco perché i nuovi impianti, come le caldaie a condensazione, devono essere almeno di classe A.
  • Nuovi infissi: all’interno dell’Ecobonus rientrano anche gli infissi. Infatti, se la loro sostituzione può migliorare la coibentazione interna della casa e l’efficienza energetica, si può procedere con l’acquisto di nuovi infissi e più efficienti.
  • Installazione di impianti fotovoltaici: sempre nell’ambito della riqualificazione della prima o seconda casa, è possibile installare dei nuovi impianti fotovoltaici per la generazione di energia pulita.

Infine, possono essere portati in detrazione i lavori finalizzati a eliminare le barriere architettoniche, per rendere la casa antisismica e per l’installazione di pensiline per la ricarica dei mezzi di trasporto elettrici.

Superbonus 110%: come richiederlo?

Per richiedere il Superbonus 110% è necessario, innanzi tutto, chiedere l’intervento di un tecnico abilitato, come un architetto. Il tecnico è essenziale sia per la creazione del progetto di ristrutturazione della prima o della seconda casa, oppure del condominio, sia per inviare le richieste per ottenere la detrazione dell’Ecobonus 110%.

L’Ecobonus 110% infatti, può essere ottenuto solo se il tecnico abilitato invia la nuova APE all’ENEA. L’APE – ossia la certificazione di classe energetica dell’abitazione – deve dimostrare e garantire che l’edificio – dopo i lavori – migliori di almeno due classi energetiche le sue prestazioni.

L’attestato di prestazione energetica, come accennato, deve essere rilasciato da parte di un tecnico certificato, e – in seguito – deve essere inviato all’Enea. Si deve caricare la richiesta, l’APE, la certificazione di avanzamento dei lavori e attendere di ottenere poi il riconoscimento per la detrazione.

Cessione del credito d’imposta per ottenere uno sconto immediato

L’Ecobonus 110% – come previsto dal Decreto Rilancio – prevede che il contribuente possa scegliere tra una detrazione dell’Irpef e uno sconto diretto sulla fattura rilasciata dal fornitore. In questo caso, dunque, bisognerà consegnare al fornitore tutta la documentazione necessaria alla richiesta del bonus per la cessione d’imposta. Il credito d’imposta potrà essere poi utilizzato dall’impresa per una detrazione sull’Irpef. In alternativa, le imprese potranno cedere il credito d’imposta alle banche e intermediari finanziari.

Il bonus facciate: cos’è e come funziona?

Un’altra agevolazione possibile per la ristrutturazione della prima o della seconda casa è il Bonus Facciate. Questo prevede un’agevolazione che consente di ottenere una detrazione d’imposta, nel corso dei successivi 10 anni, sull’Irpef, pari al 90% delle spese sostenute nel corso del 2020 e nel 2021.

Gli interventi che rientrano nel Bonus Facciate sono quelli finalizzati al recupero e al restauro della facciata esterna degli edifici preesistenti ubicati in specifiche zone. Nei lavori sono compresi quelli di pulitura e tinteggiatura esterna; sono ammessi solo gli interventi sulle strutture della facciata, su ornamenti, fregi e balconi.

Le zone individuate ammesse all’intervento sono: zona A (include parti del territorio interessate da agglomerati urbani dall’alto carattere artistico, storico, ambientale); la zona B (questa include le parti di territorio edificate, anche solo in parte, la cui superficie coperta dagli edifici già esistenti è inferiore ad una percentuale pari al 12,5%).

Anche in questo caso, come per il Bonus 110%, è possibile accedere all’opzione di cessione del credito d’imposta, da poter cedere all’azienda, che poi può sfruttarlo per la detrazione Irpef, oppure cederlo in banca o a intermediari finanziari.

 


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